Miglior società italiana nel decatlhon, intervista al presidente Massimo Cavini

Molto soddisfatto anche il presidente Massimo Cavini dopo l’ufficialità del primo posto in Italia dell’Atletica Sacmi Avis nel Decathlon.

Presidente, cosa ne pensa delle parole di Michele Brini che ha affermato come sia servita anche la componente fortuna per raggiungere questo traguardo?

«Lui ha il merito principale di questo successo, quindi la sua opinione è sacra, però sarei stato un po’ meno modesto. La fortuna, infatti, è stata molto relativa: con quel punteggio, negli ultimi 10 anni, avremmo vinto cinque volte e le altre volte saremmo arrivati secondi, quindi direi che siamo in media».

E’ il miglior risultato della storia della società?

«L’Atletica Imola è una grossa realtà a livello locale, mentre in Italia cominciamo ad essere molto considerati, essendo sempre tra il 20° ed il 30° posto su oltre 2.500 società affiliate alla Fidal. Ovviamente, però, in confronto ai club militari o alcune società dei capoluoghi siamo piccoli. E’ il primo titolo italiano assoluto a squadre che vinciamo, quindi è facile immaginare quanto sia importante per noi e quanto siamo orgogliosi di questo».

Quanto risulta difficile reclutare decatleti nel nostro territorio?

«E’ sicuramente la specialità più difficile in assoluto dovendo conciliare tutte le varie doti fisiche come forza, velocità, resistenza, elasticità e tecnica. A differenza di altri sport multidisciplinari che vanno molto di moda negli ultimi anni, specialmente tra gli sportivi «maturi», dove prevale la dote della resistenza, il Decathlon non può essere considerato come uno sbocco di fine carriera, perché c’è un confronto inesorabile con il metro, il cronometro e alcune specialità, come 110 ostacoli e salto con l’asta, non sono affrontabili a livello amatoriale dalla massa degli sportivi».

Alessio Comel, essendo in prestito, non vestirà più la casacca imolese il prossimo anno?

«Esatto e probabilmente rallenterà la propria attività. Al suo posto sarà tesserato con noi Simone Ronzoni, decatleta lombardo che si allena sempre con Michele Brini. Salvo sorprese, quindi, anche nel 2020 dovremmo avere una squadra competitiva»

Tra le giovani leve c’è qualcuno che si sta avvicinando a questa disciplina?

«Giovani imolesi che si siano già dichiarati specialisti di prove multiple non ne conosco, ma qualcuno che ben figura in due/tre specialità c’è, poi si vedrà come si evolverà negli anni, ovvero se allargherà lo spettro delle gare per arrivare fino al traguardo del Decathlon o si concentrerà su una singola specialità. Un esempio è l’evoluzione atletica di Francesco Lama che ha iniziato come saltatore in lungo e velocista, prima di passare alle Prove Multiple dove ha vinto il Campionato italiano Allievi nel 2014 e poi dedicarsi esclusivamente al salto con l’asta. Proprio in quest’ultima ha ottenuto un fantastico 5.40 nel 2016 quando vestiva ancora i nostri colori»

Il 2020 si avvicina. Un voto sull’anno che sta per concludersi?

«In ogni stagione si festeggia qualcosa e ci sono rimpianti per altro, anche perché con così tanti atleti è impossibile che vada tutto bene. Il mio voto, però, è 8, in attesa di vedere i promettenti mezzofondisti riprendersi la scena da protagonisti, oltre ad un ritorno in Serie Argento ai Campionati Assoluti di Società ed, infine, al podio o a qualche finale in più ai Campionati italiani giovanili».

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