DECATHLON, UN FANTASTICO 4° POSTO NAZIONALE ASSOLUTO

E’ uscita in questi giorni la classifica finale del Campionato Italiano di società assoluto di Prove Multiple (Decathlon) dove l’Atletica Imola ha conquistato un importante, e a dire il vero sorprendente, 4° posto con 23.286 punti alle spalle della Nuova Atletica Fanfulla Lodigiana,dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni e del Team – A Lombardia.

Alberto Brini

Andrea Mazzanti

«Si tratta di un campionato molto specialistico – ha dichiarato il presidente Massimo Cavini – al quale partecipano pochi atleti proprio perché il decathlon è una disciplina molto difficile e portano punti le migliori 4 gare disputate da almeno 3 diversi atleti. Il 4° posto nazionale è arrivato in modo inaspettato perché si tratta di un campionato sul quale non avevamo fatto alcun affidamento».

Michele Brini

I punteggi sono stati ottenuti dai fratelli lughesi Alberto e Michele Brini e dall’imolese Andrea Mazzanti. «E’ stato un buon risultato – ha ammesso Aristide Brini, padre dei due decatleti – e il merito è anche di Mazzanti perché, pur non essendo uno specialista, quest’anno ha garantito quel terzo punteggio fondamentale ai fini della classifica finale».

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 Come è nata la passione per l’atletica di Alberto e Michele?

«Io facevo mezzofondo quindi posso dire tranquillamente d’aver indirizzato il più grande (Alberto, classe ’92) a questo sport perché penso che si sposi perfettamente con lo studio, anche se all’inizio non aveva una gran voglia di praticarlo. Con Michele (nato nel ’98), invece, è stato più semplice perché ha seguito le orme del fratello, ma entrambi vanno anche bene a scuola e questo è importante».

Lei li segue nei vari impegni sportivi?

«Certamente, anche se sono un dirigente dell’Atletica Lugo, una società “cugina” o meglio dire “sorella” con l’Atletica Imola, visto lo scambio di atleti in certe categorie. Alberto adesso lavora in Olanda come assistente universitario e ha il doppio tesseramento, mentre Michele studia al Politecnico di Milano, ma rimane  comunque in forza all’Atletica Imola».

Il decathlon è una disciplina molto difficile. In quali specialità se la cavano meglio?

«Michele si comporta abbastanza bene nel salto in lungo e negli ostacoli anche se con quelli più alti ha qualche difficoltà. Michele, invece, è un po’ più completo e anche nei lanci si difende, ma i problemi maggiori li incontra nel salto con l’asta dove, con 20 o 30 cm in più, forse avrebbe potuto ottenere risultati migliori. A Milano comunque si allena con un tecnico specialità nell’asta e vedremo se ci saranno dei progressi».

 Lei era un mezzofondista, i suoi figli decatleti, quindi si può dire che la famiglia Brini ha l’atletica nel dna.

«Io dovevo solo correre e mi basavo molto sulle mie doti fisiche, mentre loro ora devono affinare più la tecnica e avere certe caratteristiche che con un tecnico e l’allenamento quotidiano si migliorano sicuramente».

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