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Intervista a Leonardo Lodolini: buttarsi e crederci sempre

Ha inanellato un tris di 400 ostacoli che l’hanno portato dal centrare il minimo ai Campionati Italiani, con punti importanti per la squadra. Conosciamo Leonardo Lodolini, allievo al primo anno ma che ha già le idee chiare: buttarsi e crederci sempre!

Ciao Leonardo! Cominciamo con un commento su questo 3° posto ai Campionati Italiani di società.

Non me l’aspettavo, devo ammetterlo, perché avevo gareggiato solo a Rieti e in quell’occasione avevamo chiuso in 10^ posizione. Ero già contento così, poi ho visto il miglioramento portato a casa dai mezzofondisti a Modena.

E i tuoi risultati, te li aspettavi?

Neanche. Il passaggio alla categoria Allievi è stato un salto nel vuoto, da 1200 siepi e salto triplo agli 800 indoor. Poi in allenamento ho provato i 400 hs, non avevo idea di quanto potessi valere in gara, così abbiamo provato: la prima volta che li ho corsi sono andato a 1” dal minimo, centrato all’occasione successiva. La terza gara, una sola settimana più tardi, sono stati i Campionati Italiani. Sarebbe stato molto bello migliorarsi in quell’occasione, ma è stata la mia prima volta in una rassegna iridata e l’emozione si è fatta sentire. A dir la verità, non ho avuto neanche troppo tempo per prepararmici…

Cosa ti ha portato a scegliere questa disciplina?   

In allenamento li ho sempre allenati con Alessio (Carrara, ndr). Anche se sui 300 hs i tempi non facevano sperare quello che siamo riusciti a portare a casa quest’anno. Mi piace variare sempre, mi diverto. Gli ostacoli mi aiutano a “far passare” la distanza.

Cosa ti piace di più della disciplina, del tuo allenatore e del tuo gruppo?

Degli ostacoli mi piace l’aspetto tecnico, danno il ritmo e tengono concentrati: dopo averne passato uno devi subito pensare al successivo, anche quando nell’ultimo rettilineo “non ne hai più” e devi dare tutto. E nel pre-gara la concentrazione deve essere totale. Degli 800 apprezzo invece la possibilità di gestire la gara, la strategia da mettere in campo.

Alessio è spiritoso, c’è un bel clima in cui si alternano momenti di leggerezza e momenti invece in cui devi stare lì con la testa. Penso che sia un’opportunità non da poco allenarsi in gruppo con ragazzi e ragazze più grandi: si può prendere spunto e sono uno stimolo a migliorarsi.

Domanda difficile: il/la più simpatico/a del tuo gruppo.  

Non c’è risposta a una domanda così… mi trovo bene con tutti.

Allora devi rispondere a questa: allenamento preferito e allenamento più odiato. Non faremo la spia con Alessio.

Mi piacciono le ripetute con gli ostacoli alle stesse distanze di gara, ma non ho un vero e proprio allenamento preferito. Invece ho sempre odiato le ripetute con poco recupero.

Prossimo obiettivo? 

Beh è semplice da indovinare, provare a migliorare 400 hs e 800.

Sportivo preferito (atleta e non).

Punti di riferimento per me sono Valentino Rossi, ho la passione per le moto, e Usain Bolt… Faceva paura. Ma anche Michael Jordan, insomma mi piacciono tanti sport.

C’è uno sport che praticheresti se non facessi atletica?

Calcio forse, ma non mi è mai piaciuto gran che, in realtà. In passato ho fatto basket ma non mi piaceva stare chiuso nel palazzetto.

C’è una canzone particolare, una colonna sonora rituale per il pregara?           

Ascoltavo musica come Eye of the Tiger, poi una volta mi sono ritrovato ad aver finito i Giga. La gara è andata benissimo e da allora non ascolto più la musica nelle ore precedenti. Solo un poco se proprio sono molto agitato.

Un consiglio che vuoi dare ai prossimi Allievi Sacmi Avis?

Non fatevi spaventare dal salto di categoria, dal cambio delle distanze. Affidatevi all’allenatore e buttatevi, credeteci! E poi c’è un’altra cosa… allenarsi con il sorriso è più bello e naturale.

Intervista all’astista Marcello Filippone, 3,90m (PB) ai Campionati Italiani

Ciao Marcello! Innanzitutto complimenti per la stagione. Ti aspettavi questo terzo posto ai Campionati Italiani di Società?

Sinceramente no: ero consapevole che la squadra di quest’anno era di un buon livello, ma pensavo che le favorite per il podio fossero altre.

I risultati di quest’anno invece?

Nella mia specialità preferita, il salto con l’asta, ho migliorato il mio primato il mio primato personale ai Campionati Italiani (3,70m per migliorare il 3,60 fatto segnare ai Campionati Regionali cadetti dell’anno scorso e uguagliato al meeting di Modena a luglio), ma speravo di ottenere qualcosa di più.

Cosa ti ha portato a scegliere la tua disciplina, e perché non hai seguito le orme di tuo fratello (Martino, forte ostacolista)? Cosa ti piace di più dei tuoi tecnici e del gruppo?

Ho iniziato entrato nella categoria Cadetti, perché la mia allenatrice, Sara Betti, mi aveva chiesto di provare; inizialmente la mia famiglia non era d’accordo perché lo considerava pericoloso, ma me ne sono innamorato e ho dimostrato loro che non è così.

Sara e Federico “Ferro” Ferrucci sono fantastici e molto attenti a noi ragazzi. Della disciplina amo la tecnica e le emozioni che si provano durante il salto, è stata bella da provare fin da subito. Ad allenamento ci divertiamo tutti tantissimo.

Come organizzate gli allenamenti? Quali sono i tuoi preferiti e quelli che non sopporti?

Facciamo salto con l’asta una volta a settimana, dove proviamo la tecnica per il salto. Gli altri giorni ci alleniamo con “Beppe” Sangiorgi e i velocisti, facendo tecnica di corsa, forza e ripetute.

Naturalmente il mio giorno preferito è quello nel quale facciamo asta, mentre odio i giorni delle ripetute, soprattutto sulle distanze come 150 e 200 metri.

Quali pensi che siano le tue gare migliori e peggiori?

Le migliori sono sicuramente i campionati regionali cadetti, sia indoor che outdoor. In entrambe le gare ho vinto il titolo, e soprattutto a quella outdoor ho migliorato il mio PB di 50 centimentri. La peggiore sicuramente i Campionati Regionali indoor di quest’anno, dove ho fatto tre nulli alla misura di ingresso e non ho potuto continuare la gara.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?

Ho diversi obiettivi: nel salto con l’asta voglio migliorare la tecnica per saltare il minimo per i Campionati Italiani Allievi e superare i quattro metri. Mi sto poi allenando per il salto in alto e nel 2021 mi piacerebbe debuttare nel decathlon, seguendo le orme di Alberto e Michele Brini, Simone Ronzoni e Andrea Mazzanti.

Chi è il tuo sportivo preferito?

È sicuramente Armand Duplantis, il giovane detentore dei record del mondo indoor e outdoor. Mi stimola molto.

Cosa ti ha portato a cominciare atletica? Se non la facessi che sport praticheresti?

Prima dell’atletica ho praticato nuoto, rugby (che ho interrotto a causa di un infortunio a una mano) e pattinaggio di velocità; mi ha fatto avvicinare all’atletica un’insegnante di educazione fisica. Probabilmente, anche se è pericoloso, nel caso smettessi tornerei al rugby.

Il giorno della gara o il giorno prima hai un qualche “rituale” particolare? Com’è la tua routine il giorno di una gara?

Non ho rituali o riti scaramantici particolari; cerco di concentrarmi e rimanere il più tranquillo possibile

Per finire, un consiglio per gli atleti più giovani:

Allenarsi con costanza, fissare degli obiettivi e cercare di raggiungerli. Bisogna poi scegliere le specialità che si amano, ma seguendo anche il consiglio dei tecnici.

Intervista a Davide Lanconelli, PB nella gara più importante

Allora Davide, complimenti per la stagione! Parliamo di questo terzo posto ai Campionati Italiani di Società, te lo aspettavi?

No, per niente. Nemmeno il mio allenatore, Claudio (Visani, ndr), se lo aspettava a dir la verità ed è stato molto soddisfatto. Anche per il mio personale in un’occasione così importante.

I tuoi risultati di quest’anno sono stati coronati dal PB proprio in occasione dei Campionati Italiani.  

Speravo nel personale sui 3000, sapevo di valere meno del 9’10” però non mi aspettavo di battere il muro dei 9 minuti. Soprattutto dopo aver corso i 1500 il pomeriggio prima.

1500 o 3000?

Mi piacciono entrambe, ma a sensazione meglio sui 3000.

Cosa ti piace di più della disciplina, del tuo allenatore e del tuo gruppo?

Mi piacciono le gare lunghe perché ho il tempo di gustarmele, sofferenza annessa. Mi piace sfidare la distanza, è come un viaggio. Per quanto riguarda Claudio penso che i suoi punti di forza siano la regolarità, l’essere sempre disponibile e la determinazione e la passione che mette nell’allenarci. Il nostro è un buon gruppo, ci rispettiamo, ci vediamo tutti i giorni… Se non possiamo definirci come una famiglia siamo sicuramente amici stretti, il gruppo aiuta ad affrontare gli allenamenti.

Domanda difficile: il/la più simpatico/a del tuo gruppo.

Riccardo Ghinassi perché più degli altri “fa gruppo”, in più condividiamo gli stessi allenamenti.

L’allenamento preferito e quello più “odiato”.

Il più noioso per me è correre tanto quando c’è da fare scarico, cosa che richiede tanto tempo… Invece non ho un allenamento preferito, ma devo dire che quelli che mi piacciono di più sono i più duri anche se sono difficili: ho voglia di vedere come sto, li trovo stimolanti.

La tua gara migliore/peggiore.

Le gare migliori sono state il 3000 ai Campionati italiani a Modena, quest’anno e i Campionati italiani di Cross a Torino l’anno scorso, un risultato non aspettato. La peggiore il 1500 indoor.

Prossimo obiettivo?

Quest’anno io e Riccardo passeremo Junior. Ci stiamo orientando verso i 5000, ma vogliamo continuare a lavorare anche per i 3000 e migliorare anche sui 1500.

Sportivo preferito (atleta e non).

Pietro Mennea nell’atletica leggera, al di fuori di questo ambito Valentino Rossi e Alex Zanardi.

Sport che praticheresti se non facessi atletica.

Ciclismo, le mie origini vengono da lì.

C’è una canzone che ascolti prima di una gara?  

The Spectre di Alan Walker, mi aiuta a restare calmo.

Un consiglio che vuoi dare ai prossimi Allievi Sacmi Avis:

Impegnarsi. Il nostro terzo posto è la prova che “con la determinazione e la regolarità i risultati arrivano”, per citare Claudio. Anche se per arrivarci bisogna passare attraverso qualche gara “no”.

Interivista al giovane mezzofondista Mattia Turchi, migliore 800ista della sua annata in regione

Atleta al primo anno di categoria, Mattia Turchi si è ben comportato in tutte le occasioni importanti: ottavo ai Campionati Italiani Indoor, poi all’aperto 11° negli 800 e 17° nei 1500 per contribuire al terzo posto ai Campionati Italiani di Società, il tutto condito da primati personali di tutto rispetto (4’08’’00 e soprattutto 1’57’29), migliorati sempre nelle gare più importanti, indice di costanza nelle occasioni che contano, e due titoli regionali di categoria (800 e 4×400); scopriamo insieme questo giovane mezzofondista che ha già in mente alti obiettivi per la stagione 2021.

Commento sul terzo posto ai Campionati Italiani di Società?

Ho saputo della classifica (Campionati di Società rivoluzionati a causa dell’emergenza covid, solitamente i CdS si svolgono separatamente dai Campionati individuali, nda) durante i Campionati di Rieti, dove ci eravamo classificati provvisoriamente al decimo posto. Mi sono allenato duramente e ho dato il massimo anche nella seconda fase per portare in alto i colori della società, ma non mi sarei mai aspettato che arrivassimo a podio.

Ti aspettavi i risultati di quest’anno? E il terzo posto ai CdS?

Non mi sarei mai aspettato i risultati di quest’anno. Con il cambio di categoria, da Cadetto ad Allievo, ho trovato nuove distanze e nuovi avversari; ho concluso la stagione indoor con un 8° posto ai Campionati Italiani sugli 800 che non mi aspettavo e ho voluto alzare subito l’asticella, ma l’emergenza sanitaria ha condizionato la preparazione e non sono riuscito nel mio obiettivo principale, scendere sotto l’1’57’’ negli 800. Sono comunque molto soddisfatto dei risultati ottenuti ai Campionati Italiani.

Cosa ti ha portato a scegliere la tua disciplina?

In realtà non ho proprio scelto, ma sono stati i tecnici a indirizzarmi al mezzofondo, vedendo che ero più portato per questo tipo di specialità. Devo dire che hanno scelto bene!

Cosa ti piace di più del tuo allenatore, della tua disciplina e del tuo gruppo?

Le cose che mi piacciono di più sono l’ambiente e soprattutto il gruppo: il nostro allenatore, Vittorio Ercolani, è ovviamente un punto di riferimento per tutti, non si arrabbia mai e cerca sempre di stimolarti.

I tuoi allenamenti preferiti e più odiati?

I miei allenamenti preferiti sono quelli in pista, dai lattati alle ripetute medio lunghe. Quelli che più in assoluto odio sono il medio e le progressioni, che devo fare nella preparazione invernale: non li sopporto, non finiscono mai!

Quali pensi che siano le tue gare migliori e peggiori?

Credo che la mia migliore gara sia stata i Campionati Italiani di Rieti, perché ho fatto un buon tempo sugli 800 (1’57’’33 che rappresentava il primato personale, poi migliorato), e soprattutto perché ho capito che potevo fare molto meglio e spingermi oltre i miei limiti. La peggiore è stata invece quella dei Campionati Regionali di campestre del 2019: era l’ultima opportunità per entrare nella rappresentativa regionale che avrebbe partecipato ai Campionati Italiani di cross, ma la sprecai sbagliando il conto dei giri da percorrere: feci la volata al penultimo giro ed arrivai 14°. (I compagni di allenamento e il tecnico continuano a prenderlo in giro anche se è passato un anno e mezzo).

Qual è il tuo prossimo obiettivo?

Il mio obiettivo per il 2021 è arrivare a podio ai Campionati Italiani sugli 800, sia indoor che outdoor, e il record regionale indoor di Riccardo Gaddoni (1’56”50).

Il più simpatico del tuo gruppo?

All’interno del gruppo siamo tutti molto uniti, senza di loro non mi allenerei perché senza lo troverei noioso e non divertente. Quello fa un po’ più lo scemo è Riccardo Dall’Osso. Scherza in continuazione ed è quello che secondo me tiene unito di più il gruppo.

Chi è il tuo sportivo preferito?

Il mio sportivo preferito è Jakob Ingebrigtsen, per le sue prestazioni alla sua giovane età e perché è europeo.

Lo sport che praticheresti se non facessi atletica:

Se non facessi atletica non praticherei altri sport, andrei soltanto in palestra.

Hai una canzone o una colonna sonora prima di un allenamento o una gara?

Prima delle gare solitamente non ascolto musica, perché mi deconcentra; preferisco rimanere da solo, sia prima della gara che durante il riscaldamento

Il giorno della gara o il giorno prima hai un qualche “rituale” particolare? Com’è la tua routine il giorno di una gara?

Solitamente al mattino vado a correre per sciogliere le gambe; durante il giorno cerco di non stancarmi e a pranzo mangio in modo leggero. Una volta arrivato al campo, ho in testa soltanto la gara.

Un consiglio per i prossimi Allievi dell’Atletica Imola:

Il mio consiglio per i più piccoli è quello di continuare ad allenarsi divertendosi e stringendo nuove amicizie.

Intervista a Riccardo Ghinassi, recordman imolese allievi dei 1500

Costanti miglioramenti dalla pista al cross, dagli 800 ai 3000, ma è cominciato tutto partendo dalle gare su strada già da giovanissimo, con una grande propensione alla fatica: conosciamo meglio Riccardo Ghinassi, atleta di Claudio Visani che quest’anno ha stupito tutti battendo il record imolese allievi dei 1500 e contribuito a portare la squadra under 18 al terzo posto in Italia.

Ti aspettavi questo terzo posto ai Campionati Italiani di Società?

No, è stato un risultato totalmente inaspettato in questo anno strano e difficile anche dal punto di vista atletico.

I tuoi risultati di quest’anno invece?

Anche individualmente ho avuto risultati soddisfacenti e totalmente sopra alle aspettative, anche se purtroppo è mancata la ciliegina sulla torta: ai Campionati Italiani di Modena, dove ero il secondo iscritto sui 3000m, non mi sentivo al 100% e non ho concluso come speravo (16° con 8’54’’26, che è comunque la sua seconda prestazione di sempre).

Anche te sei diventato un recordman imolese allievi, battendo il 3’58’’19 di Bernardi: te lo aspettavi? Avevi messo il record nel mirino?

Assolutamente no! Dopo aver corso in 4’02” a Rubiera a luglio puntavo ad andare sotto al muro dei 4’, ma il record era comunque molto distante… non troppo, però, e ne sono molto contento: non pensavo assolutamente di poter correre in 3’57’’39.

Cosa ti ha portato a scegliere la tua disciplina?

Faccio atletica da relativamente poco, meno di tre anni; prima ho praticato il taekwondo per nove, ma mi aveva un po’ stancato. Poco prima di smettere ho cominciato a correre con mio babbo, facendo gare su strada abbastanza lunghe: una delle mie prime fu il Giro della Serra, una gara di 14km collinare a Castelbolognese che a 13 o 14 anni corsi subito a meno di 4’/km! Il nuovo sport mi ha appassionato subito e ho cominciato ad allenarmi con il gruppo di Claudio Visani.

Parlaci del gruppo di mezzofondo lughese: cosa ti piace di più del gruppo e del tuo allenatore?

Il gruppo è molto unito, oltre ad essere compagni di allenamento siamo soprattutto amici, e questo ci fa andare sempre al campo col sorriso. Il nostro allenatore ci ha dato tanto, se oggi riusciamo a fare certi risultati buona parte del merito è suo.

Chi è il più simpatico del tuo gruppo?

Faccio fatica a dirlo, ho un ottimo rapporto con tutti i ragazzi e le ragazze.

Il lockdown di marzo e aprile ha influenzato la tua preparazione?

Non tanto: ho la fortuna di avere un giardino abbastanza grande, per cui ho corso (poco!!) e soprattutto mi sono allenato molto sui rulli con la bici e fatto tanti esercizi di rafforzamento muscolare e core stability. Claudio ci mandava poi periodicamente tabelle con diversi esercizi.

Quali sono i tuoi allenamenti preferiti e più odiati?

I miei preferiti sono quelli basati sulle variazioni; non sopporto invece la corsa a moduli e il fondo medio, perché a livello mentale faccio fatica a mantenere un ritmo costante.

Quali pensi che siano le tue gare migliori e peggiori?

La migliore è stato sicuramente il 1500 a Imola, al Meeting d’Autunno: ero contentissimo per aver migliorato il record personale e il record imolese under 18. La peggiore è stata sicuramente il debutto stagionale del 2019, il 3000 a Copparo: corsi in 9’45’’ ma dagli esami del sangue successivi ho scoperto di avere grossi problemi di ferro, e da lì è cominciata la mia piccola rinascita.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?

Nel 2021 voglio debuttare sui 5000m e avvicinarmi il più possibile al muro dei 15 minuti.

Chi è il tuo sportivo preferito?

Essendo molto appassionato di sport in generale faccio fatica a trovarne uno; per l’atletica sicuramente la famiglia Ingebrigtsen.

Che sport praticheresti se non facessi atletica?

Non saprei: sono indeciso tra il ciclismo (sono appassionato e seguo sempre il Giro d’Italia e il Tour de France) o il triathlon.

Hai una canzone o una colonna sonora prima di un allenamento o una gara?

No, preferisco chiacchierare e concentrarsi: se penso troppo alla gara mi agito.

Il giorno della gara o il giorno prima hai un qualche “rituale” particolare? Com’è la tua routine il giorno di una gara?

Non mi ritengo scaramantico e non ho rituali; il giorno della gara cerco di stare tranquillo, per non sprecare energie preziose.

Chi è Riccardo Ghinassi fuori dal campo?

Fuori dal campo sono un ragazzo normale: studio ragioneria a Lugo e nel tempo libero quando non studio esco con gli amici.

Un consiglio per i prossimi Allievi dell’Atletica Imola:

Consiglio ai giovani di allenarsi e credere nel raggiungimento dei propri obiettivi, perché con impegno e costanza niente è impossibile!